Descrizione
Una pianta che ama i climi miti e che può anche essere coltivata in vaso. La Cina sembra essere stato il luogo dove questo ibrido ha trovato i suoi natali.
Pianta di arancio: le principali caratteristiche
L’arancio è un agrume originario della Cina, un ibrido le cui coltivazioni sono molto diffuse dove il clima è mite. Le arance, i suoi frutti, sono consumate nella maggior parte dei casi per la preparazione dei succhi, spremute ed estratti.
Furono gli antichi greci a portare la pianta di arancio in Sicilia, dove, un clima mite tutto l’anno, ha reso il territorio ottimale per la crescita e la maturazione di questo agrume.
La pianta di arancio è di grandezza media e in genere un esemplare che ha raggiunto la sua piena maturazione può arrivare al massimo a un’altezza di 7-10 metri. La chioma è molto ampia con un fogliame sempreverde.
In primavera ecco sbocciare i primi fiori, ma i frutti maturano solo da novembre, anche se questo dato può cambiare a seconda della tipologia di arancia che si decide di coltivare. I frutti, le arance appunto, hanno una forma tondeggiante, una buccia color arancio, a volte con striature rosse.
Alcune hanno la buccia più sottile, altre più spessa. Ogni tipologia di arancia si distingue per una certa caratteristica, come le Navel con il loro ombelico.
Arancio dolce VS arancio amaro
La maggior parte delle arance che vengono coltivate e poi commercializzate provengono dall’arancio dolce. Diverse le varietà che è possibile assaggiare, alcune a polpa gialla, altre a polpa rossa.
In genere gli alberi di arancio dolce hanno una chioma molto ampia e le coltivazioni hanno una ciclicità di circa 5 o 7 anni al massimo. Le regioni d’Italia in cui l’arancio dolce viene coltivato sono: Sicilia, Calabria, Puglia e Liguria.
L’arancio è un ibrido, questo vuol dire che un albero ottenuto dallo stesso seme del frutto non farà a sua volta dei frutti. Per la crescita di piantagioni di arancio sono indispensabili gli innesti.
L’arancio amaro invece, è molto simile a quello dolce, ma lungo il tronco sono presenti numerose spine. Ovviamente, come ben fa pensare il nome, la maggiore differenza tra le due tipologie di piante è, appunto, la differenza di sapore del frutto.
L’arancio amaro viene coltivato per l’estrazione degli oli essenziali, molto utilizzati in erboristeria e cosmetica. Un esempio di arancio amaro, conosciuto a tutti e il chinotto.
Come si coltiva l’arancio
La pianta di arancio si adatta perfettamente al clima mediterraneo, con gli inverni molto miti e le estati calde. Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera la pianta ha un periodo che si può definire di semi riposo vegetativo. Durante questo periodo si può procedere con i nuovi innesti, ma anche con le potature e tutti i lavori di cui le piante hanno bisogno.
Le potature sono di entità poco rilevante sugli esemplari adulti, più invasive sugli alberi giovani a cui è importante dare una forma alle chiome. In primavera inizia la fioritura.
La posizione ottimale della pianta è un luogo soleggiato, con temperature che non scendono mai sotto i 4 gradi. Le gelate, non solo possono far cadere i fiori, ma in alcuni casi uccidere la pianta. Si rivela molto importante tenere le piante di arancio lontane dal vento eccessivo, per via delle radici che tendono a crescere in superficie.
Soprattutto nei mesi caldi la pianta di arancio ha bisogno di frequenti innaffiature. Ogni 3/4 mesi non deve poi mancare la concimazione con un prodotto granulare che viene assorbito lentamente dalla pianta.
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