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Il Limone Che Si Mangia è un frutto prezioso non trattato e al naturale ed ha un sapore particolarmente gradevole per il suo unico profumo, assenza di semi e la sua buccia commestibile. Il frutto è utilizzato in ogni sua parte, in svariati modi e diverse finalità. Partendo dalla polpa pressoché priva di semi nella forma di succo, o marmellata e sciroppi; all’albedo la parte bianca dal gusto dolce e dalle proprietà dimagrenti ed infine il flavedo la parte gialla ricca di oli essenziali e dal profumo inteso per la vostra cucina e non solo
L’identificazione come La Fragola Croccante è riservata soltanto al prodotto (con stagionalità da inizi marzo a metà maggio) che presenta delle caratteristiche uniche, presenti sono nella
La Calabria è terra di sole, mare e paesaggi veramente mozzafiato. Ma non è solo questo, è una terra rigogliosa che ha fatto spazio a molte coltivazioni. I terreni fertili e il clima mite l’ha resa la patria di agrumi e non solo.
Sul nostro sito troverai una selezione di quelli che sono i migliori prodotti che la terra può offrire a chiunque voglia immergersi nei suoi profumi e i suoi sapori. Gli agrumi sono sicuramente tra i frutti più apprezzati del mercato, dei prodotti che offrono non solo vitamina C, come erroneamente si ritiene, ma una serie di elementi che si rivelano indispensabili nella dieta di ognuno di noi.
Alcuni di loro, ad esempio, vanno a migliorare la capacità dell’organismo di assorbire il ferro. Inoltre sono alimenti poveri di grassi, quindi utilizzabili anche da chi segue diete ipocaloriche.
Cosa li affianca? Il melone cantalupo, prodotto del territorio, che con la sua dolcezza invade le tavole di tutta Italia nel periodo estivo, il frutto del drago, il più orientale tra i prodotti, simile ai fichi d’India ha un sapore estremamente dolce.
Infine la patata della Sila, con la sua pasta dura che le permette di essere una delle patate più apprezzate da adulti e piccini. Sembra proprio non mancare nulla vero?
Ma allora andiamo a ripercorrere insieme i nostri migliori prodotti.
Iniziamo il nostro excursus dai limoni. Il fiore all’occhiello per la nostra regione Sicilia, un prodotto che ha molti più utilizzi di quello che si possa pensare. I limoni insieme alle arance sono gli agrumi per antonomasia, quelli che vengono subito in mente non appena li si nomina.
I limoni hanno molteplici proprietà nutrizionali, il tutto grazie al suo contenuto di vitamine e minerali. Il limone è tra gli agrumi di cui si può utilizzare sia la buccia che la polpa. Mentre quest’ultima viene impiegata per l’estrazione del succo, per il condimento di piatti dolci e salati, ma anche per intere preparazioni; la buccia trova altre tipologie di impiego.
Molti in effetti non sanno che la buccia del limone contiene una buona quantità di olii essenziali che sono spesso impiegati all’interno dell’abito cosmetico.
Quella dei limoni è una pianta che ha bisogno di molte attenzioni. Non tollera i climi troppo freddi, ma neanche quelli troppo caldi. In inverno andrebbe protetta il più possibile, mentre in estate andrebbe esposta alla luce del sole.
Una pianta particolare, che non ha bisogno di luce e acqua nelle giuste misure. In particolare occorre prestare attenzione ai ristagni di acqua che può far marcire le radici e morire la pianta.
I limoni sono una pianta che si presta perfettamente anche alla coltivazione in vaso.
Il limone Primofiore di Rocca Imperiale è un limone che da secoli viene coltivato nella sua omonima zona. Un limone che appartiene alla famiglia dei Femminiello, chiamata così per la grande capacità di proliferazione che le piante riescono ad avere.
Il limone Primofiore si contraddistingue da tutti gli altri per il suo colore giallo intenso e per il suo profumo veramente unico nel suo genere. La sua forma si presenta allungata e le dimensioni sono medie.
Questa tipologia di frutto è in grado di produrre una grande quantità di succo, inoltre non presenta sema e la sua buccia, è ricca di oli essenziali che gli donano il tipico odore di limoni che tutti ben conosciamo.
Il limone Primofiore è uno dei vanti di questa terra in cui sembra essere presente il clima perfetto per i limoni, che crescono rigogliosi, con le loro foglie verdi e carnose. Qui, dove le estati sono calde ma non troppo e gli inverni fin troppo miti. Il limone trova il suo angolo di paradiso, sulle colline di Rocca Imperiale, dove il mare mitiga il freddo.
Ma cosa differenzia il limone Primofiore di Rocca Imperiale da tutti gli altri limoni? Innanzitutto si tratta di una pianta che è in grado di adattarsi perfettamente a qualunque ambiente e per questo si presta per la coltivazione in vaso. L’epoca di maturazione dei frutti è ottimale per il mercato, ecco per quale motivo il limone Primofiore è divenuto perno dell’economia agricola siciliana.
Inoltre queste piante presentano una produttività molto elevata, con i limoni che ben si prestano a qualunque utilizzo, oltre ad essere molto resistenti sia per la conservazione che per la loro resistenza.
Il limone Verdello si contraddistingue per la sua buccia di colore verde e per una produzione di polpa molto ridotta. Un limone che fa parte della stessa famiglia del limone Primofiore di Rocca Imperiale, si raccoglie principalmente in estate.
La polpa del limone verdello ha un tono acido molto elevato se confrontato con quello dei classici limoni a cui spesso si è abituati.
Un frutto tipico del Sud Italia la cui colorazione la si deve alle temperature miti della zona in cui le piante sono coltivate. Non di rado si commette il grosso errore di confondere il limone verdello con il Lime, frutto messicano completamente differente.
Estremamente accentuato è l’aroma di questo limone, che lo distingue da molte altre varietà della stessa famiglia. Un agrume che potremmo definire pregiato, ricco di vitamina C, ma anche di altri elementi come: calcio, potassio, fosforo e magnesio.
Discrete le proprietà di questo limone. In effetti il grande quantitativo di vitamina C lo rende uno dei limoni migliori per migliorare le difese immunitarie, permette di difendersi dai malanni di stagione, preserva l’organismo dall’ossidazione dei tessuti. Inoltre è il rimedio perfetto e inaspettato per chi soffre di stress e gastrite nervosa.
Il limone di Siracusa è un’altra delle punte di diamante della coltivazione Siciliana. 10 i comuni che sono interessati alla sua produzione e si estendono per 10 km lungo la costa: Siracusa, Avola, Melilli, Noto, Priolo Gargallo, Floridia, Solarino, Augusta, Sortino, Rosolini.
Gli impianti dedicati al limone di Siracusa in genere non hanno una densità di piante molto elevata. Si contano 400/500 piante per ogni ettaro. Le produzioni più intensive si spingono fino a 850 unità.
Ogni operazione che viene svolta sulla pianta dovrebbe essere in grado di rispettare la pianta di non intaccarne l’equilibrio che le permette un corretto sviluppo. I limoni di Siracusa per crescere rigogliosi dovrebbero essere ben ventilati ed esposti alla luce del sole quando i mesi dell’anno lo permettono.
La raccolta dei frutti viene fatta in maniera manuale agendo in maniera diretta sulla pianta e avvalendosi di specifiche forbicine che permettono di non danneggiare i rami. Un limone che si presenta con caratteristiche leggermente diverse a seconda della tipologia a cui ci si riferisce. Ad esempio il Primofiore ha una pezzatura medio-grande, forma ellittica, buccia e polpa di un colore che va dal verde chiaro al giallo. Il verdello invece, come visto in precedenza, si contraddistingue per una buccia verde e per la polpa di colore giallo chiaro.
Il limone di sorrento è un agrume che si presenta con la sua tipica forma ovale. Questa volta usciamo dai confini siciliani per spostarci in quelli sorrenti. Questo limone viene coltivato in diversi comuni della Campania, in particolare: Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Angelo, Massa Lubrense, Capri e Anacapri, Sorrento.
Per la coltivazione del limone di Sorrento viene spesso utilizzata la coltivazione a terrazzamento, in cui le piante vengono inglobate all’interno di muretti di contenimento. La forma di allevamento utilizzata è quella a vaso libero adatto alla copertura delle piante in inverno. Per la protezione dei limoni vengono costruite delle impalcature in legno di castagno, che sono poi ricoperte da pagliarelle.
5 le fioriture annuali. I frutti vengono poi colti a mano per evitare che si rovinino.
La buccia di questo limone è ricca di oli essenziali che la rendono molto profumata, a polpa offre un succo abbondante e una percentuale acida molto elevata. Un limone che arriva da una lunga tradizione, in effetti sembra essere arrivato a Sorrento all’epoca rinascimentale, quando i padri gesuiti impararono l’arte della sua coltivazione.
Il limone di Sorrento può essere conservato a lungo in frigo, basta che sia asciutto. Lo si può utilizzare per diverse ricette, primi piatti, secondi piatti, ma anche dolci. Impossibile non citare l’ottimo limoncello che si può produrre grazie a questo frutto.
Il limone Amalfi si contraddistingue per 2 elementi molto importanti, il primo è la forma affusolata, l’altra la zona in cui nel tempo ha trovato il suo habitat naturale, la Costa di Amalfi, appunto.
La buccia si presenta di medio spessore e di un giallo molto chiaro, si contraddistingue dalle altre per gli oli essenziali che le donano il suo aroma tipico. La polpa è molto succosa e acida al punto giusto, in quasi totale assenza di semi. Il limone Amalfi è un agrume di grandi dimensioni, basta pensare che può arrivare a pesare anche 100 grammi.
Gli studi condotti sul frutto hanno evidenziato come, tra i limoni sia il più ricco di vitamina C. Un prodotto di eccellenza, utilizzato anche e soprattutto per la produzione di limoncello. Generalmente le piante sono coltivate nei tipici terrazzamenti, con la copertura delle piante attraverso le pagliarelle o le reti ombreggianti.
La raccolta del limone Amalfi avviene più volte all’anno, anche se la produzione che vanta le caratteristiche migliori è quella che avviene nel periodo primaverile-estivo; tra marzo e fine luglio.
Un agrume che trova il suo naturale utilizzo in cucina, per via della buccia spessa, della polpa succosa e semidolce e della quasi totale assenza di semi all’interno.
Ed eccoci arrivati all’altra faccia della medaglia. Se da una parte abbiamo i limoni, dall’altra ci sono le arance. Nell’immaginario collettivo sono una vera e propria iniezione di vitamina C e non solo. Sono molto apprezzate, sia dagli adulti che dai bambini per il loro gusto dolce e per la loro freschezza.
Le arance sono tra gli agrumi più amati di tutta l’Italia. Un’iniezione di vitamine, ma anche un potente antiossidante naturale. Contrasta l’invecchiamento cutaneo, ma favorisce anche la digestione e la depurazione dell’organismo. Come se questo non fosse già sufficiente l’arancia ha un effetto calmante e contrasta ansia e stress.
In genere questo agrume trova il suo naturale impiego in cucina, dove viene usato per dare sapore alla carne e ai dolce. Negli ultimi anni ha trovato posto anche nella cosmetica, dove viene sfruttata per creare delle potenti creme anti età.
In Italia sono coltivate diverse varietà di arancia, ognuna delle quali si differenzia dalle altre per alcune caratteristiche. Alcune ad esempio sono riconoscibili per le striature rosse che possono caratterizzare le buccia o la polpa. Altre invece hanno l’ombelico e infine ci sono quelle che sono molto dolci.
Le arance sono agrumi che possono essere utilizzate nella loro interezza, ottime sia per le loro spremute che per insaporire piatti di carne e di pesce.
Le arance Navel insieme a le Tarocco sono le varietà di arancia di Sicilia più apprezzate che si possano trovare in commercio. Una delle più conosciute e inconfondibili grazie all’ombelico presente nella sua parte inferiore. Una primizia dalla polpa bionda che raggiunge la sua completa maturazione tra ottobre e novembre.
Il sapore dolce è quello che permette l’utilizzo dell’arancia Navel in cucina, non solo per le spremute. Un frutto molto resistente che ha permesso di allungare i tempi del mercato delle arance, per via dei coltivatori che decidono di lasciarla a lungo sui suoi rami.
Proprio la maturazione lenta offre all’arancia Navel la perfetta colorazione.
Arance che sono apprezzate sia per essere messe a tavola sia per le spremute. Ottime per adulti e bambini grazie al sapore dolce. Un serbatoio di vitamina C, presenta anche proprietà antiscorbutiche, diuretiche e depurative.
Braccio destro del sistema immunitario, sono anche in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare agendo contro i radicali liberi. Per quel che riguarda la buccia? Essa contiene molte sostanze che stimolano i succhi gastrici e agiscono sullo stomaco favorendo la digestione.
Insomma possiamo sicuramente definire tra le tipologie d’arancia, più apprezzata e conosciuta non solo in Italia ma in tutto il mondo. Prese vita per la prima volta nel 1820 in Brasile in un monastero.
Le arance Tarocco sono il frutto per la spremuta per antonomasia. Note in tutto il mondo, le caratterizza le piccole dimensioni e la venatura rossa della polpa che le conferisce un sapore agrodolce.
Si tratta di frutti che sono ricchi di vitamina C e di antiossidanti, in genere vengono utilizzate per le spremute e per berne il succo in ogni momento della giornata. Dici arance Tarocco e ti viene in mente la Sicilia.
Arance dalla piccola caratura ha un sapore agrodolce che la contraddistingue. La tipica pigmentazione rossa la si deve alla maturazione della pianta che spesso avviene in presenza di grandi escursioni termiche.
Gli alberi vengono coltivati a tutto campo, soprattutto nella fascia ionica della Calabria e nella Sicilia Orientale. Degli agrumi piccoli ma estremamente succosi e saporiti, sono i veri alleati del benessere. Le arance Tarocco contengono molta vitamina C, che dovrebbe essere assunta in maniera costante tutto l’anno. Oltre a questa, anche vitamina A e vitamina B.
In grado di fare da scudo per i radicali liberi, l’antocianine presenti in esso mettono un netto freno all’invecchiamento dell’organismo. Un aiuto per il sistema cardiovascolare, ma anche di acido folico. Come se non fosse già sufficiente, il consumo di questa tipologia di arancia rinforza i denti e le ossa, aumenta la produzione di collagene e di tessuto connettivo.
Con le arance Tarocco non si preparano solo delle ottime spremute, ma anche delle confetture, delle salse e delle marinature. Dopo la raccolta è possibile conservarle anche per alcune settimane.
Se si è alla ricerca di un’arancia molto dolce, non si può certo non assaggiare le arance Vaniglia, una tipologia molto particolare, la cui polpa non presenta semi e il profumo è molto delicato. La cultura di questo frutto richiede molte attenzioni. La raccolta avviene tra gennaio e aprile.
Le tecniche utilizzate per la coltivazione tendono a conservare e non intaccare in nessun modo la bontà di questo prodotto. Delle arance bionde, molto simili alle Navel, con una percentuale di acidità molto bassa. Il frutto perfetto per chi teme che il consumo di arancia provochi problemi di acidità.
Nonostante il sapore, questi agrumi hanno un quantitativo di zuccheri veramente molto bassi. Un prodotto della natura che contiene: acido citrico, sali minerali, vitamina: C, A, B1, B2, PP.
La pezzatura che la contraddistingue è quella medio-grande, con una buccia molto liscia che si divide in maniera molto semplice dalla polpa che si presenta senza alcun seme.
Le arance rosse, quelle che si cercano al mercato quando si vuole fare la spremuta ai bambini per merenda. Le arance sanguinello sono le arance di Sicilia per eccellenza, rappresentano una regione intera.
Un’arancia che la storia racconta, essere stata scoperta per la prima volta nel 1929 dagli spagnoli che poi la portarono in Italia. Il suo contenuto vitaminico è quello che l’ha resa celebre. La vitamina C in grandi quantità, per rafforzare il sistema immunitario e per contrastare l’ossidazione della pelle.
Delle arance che veramente non dovrebbero mai mancare nella dieta di ognuno di noi.
Il colore rosso le accomuna alle arance Tarocco, che lo presentano nel momento in cui sono veramente mature. La polpa inoltre, offre ben il 40% di succo, ottenuto grazie alla pezzatura media di questo frutto. Un prodotto che è possibile trovare nel massimo del suo splendore tra marzo e aprile.
Sembra chiaro che gli agrumi sono il vero punto forte della Sicilia. Una terra che per le sue caratteristiche geografiche e climatiche si presta perfettamente alla crescita di piante che hanno bisogno di particolari attenzioni.
Degli alberi sempre verdi, con delle foglie molto carnose che sembrano robuste, ma non resistono al freddo, al vento e all’acqua eccessive. Tra gli agrumi ti potremmo elencare: limoni, arance, mandarini, bergamotti, ma non sarebbe sufficiente.
La vendita piante di agrumi Sicilia ci offre la prova di questo che adesso stiamo affermando. Delle piante che devono essere e che sono molto amate, che si prestano tanto alla coltivazione in vaso quanto a quella a terra.
Una scelta molto ampia che può anche mettere in seria difficoltà il compratore che deve decidere. Gusto personale? Sicuramente sì, forse anche il pensiero del desiderio di prendersi cura di piante di questo genere.
Mentre l’alloggiamento nel terreno richiede un clima particolare, che non sia eccessivamente aggressivo, la coltivazione in vaso è completamente diversa, la si può condurre, avendo sempre a mente che nei mesi invernali la pianta deve essere protetta in un luogo riparato.
Una pianta che permette di avere gli agrumi a portata di mano, ma anche di adornare il proprio giardino e terrazzo con delle foglie e dei frutti ricchi di profumi e di aromi.
E se invece di acquistare le arance dal tuo fruttivendolo di fiducia, tu decidessi di coltivarle nel tuo giardino? Acquistando una pianta di arancio è finalmente possibile. Se credi che sarà difficile, sappi che se seguirai i nostri consigli avrai la strada spianata.
Innanzitutto dovrai decidere quale tipologia di pianta di arancio vuoi a casa tua. Potrai ovviamente scegliere tra tutte le tipologie di arancia di cui in precedenza ti abbiamo parlato. L’arancio è una pianta che arriva a noi dalla Cina, un ibrido che ha trovato in Italia il posto perfetto per via delle temperature miti.
Gli Antichi Greci la fecero arrivare in Sicilia e subito ne fu compreso il grande potenziale. Un frutto dalla grandezza media, che si contraddistingue per il suo sapore dolce, ma anche per il suo colore arancio che lo rende un piccolo sole tra le mani di chi lo coltiva.
In natura alcune piante di arancio possono arrivare anche a 10 metri, anche se, coltivata in vaso, riesce a mantenere le sue dimensioni piuttosto ridotte. La primavera è la sua stagione, il momento in cui gli alberi vestono il loro vestito migliore, piene di fiori che lasciano poi spazio alle arance.
Ma si fa presto a parlare di pianta di arancio, essa può essere di arancio dolce o amaro, coltivazioni che presentano un ciclo vitale di 5 o 7 anni anni e che amano i climi mediterranei. Mentre le arance dolci si prestano al consumo in tavole, quelle amare sono utilizzate solo nella cosmetica, con l’estrazione dei suoi oli essenziali.
Cosa serve per la coltivazione dell’arancio? Innanzitutto attenzione alle temperature. In estate la pianta deve essere esposta al sole, ma in inverno è importante evitare che siano esposte alle gelate. Mentre nei mesi invernali non vi è nessun bisogno di innaffiare ogni giorno, in estate è indispensabile, facendo attenzione però che non si formino ristagni che danneggiano la piante.
Il limone è la pianta perfetta per essere coltivata in vaso. Si presta in maniera perfetta ad essere ornamento del giardino, ma quanto bisogna curarla?
La pianta di limone in vaso è perfetta per chi non ha un giardino o non ha uno spazio verde sufficiente. Alcune tipologie di limone anche nella loro zona nativa sono coltivate in vaso, proprio per l’impossibilità di dedicarvi ettari di terreno. Ne sono esempio la pianta di limone di Sorrento e la pianta di limone di Rocca Imperiale.
La pianta di limone in vaso è una delle migliori scelte che si possono compiere per il proprio cortile e te ne potrai accorgere nel momento in cui sentirai il forte profumo che pervade la zona esterna alla tua abitazione.
Il limone è un albero sempreverde che ha bisogno di caldo. Il vaso da scegliere deve essere delle giuste dimensioni, per permettere alla pianta di crescere forte e rigogliosa. La radice non deve mai toccare le pareti del vaso e se succede allora è il momento del travaso, con un contenitore più ampio e più profondo.
I rinvasi devono avvenire ogni 3/4 anni e quando la pianta ha raggiunto la sua piena maturità, allora è il momento di procedere con periodici smottamenti della terra e concimazione.
Il rinvaso della pianta di limone dovrebbe avvenire nei mesi primaverili. Esattamente come la potatura che ha il compito di dare forma alla pianta, eliminare i rami che tolgono energia, che non hanno frutti o che sono vittime di parassiti e muffe.
Quello che serve per far crescere la pianta di limone in vaso è molta cura. La temperatura perfetta sarebbe tra i 10 e i 30 gradi. Una pianta che teme il freddo e il vento in inverno la maggiore attenzione dovrebbe essere riservata alla tutela della pianta.
E se in inverno le piogge sono un’irrigazione naturale, in estate l’acqua non può mancare, senza ristagni però.
Ed ecco la pianta di mandarino, un albero sempreverde le cui dimensioni ridotte permettono di coltivarle veramente ovunque. La pianta di mandarino ha origini orientali. Un albero che appartiene alla stessa famiglia dei limoni e delle arance, con le foglie che colpiscono con il loro verde lucente, i fiori bianchi e profumati.
Una pianta che viene spesso considerata ornamentale perchè può essere posta anche su un piccolo terrazzo e troverà comunque il suo spazio ideale. Non una pianta delicata come altri agrumi, ma non ama i picchi freddi, questo ha reso il sud Italia la sua patria.
Il terreno da utilizzare per la pianta di mandarino deve essere compatto, sassoso o calcareo, in genere si decide di piantare il mandarino in primavera, quando le gelate sono state finalmente scongiurare, lo stesso momento in cui si procede anche alla potatura delle piante e alla loro concimazione.
Quando si decide di coltivare una pianta giovane, occorre prestare molta attenzione all’irrigazione, per cui si consiglia un impianto di irrigazione a goccia. La potatura, a cui in precedenza, abbiamo accennato, deve essere condotta con il solo scopo di dare forma alla chioma della pianta.
Le piccole dimensioni e il suo essere una pianta perfetta anche per chi non ha un grande giardino, la rende una pianta da vaso perfetta.
Quante volte si confondono le clementine con i mandarini? La forma e la dimensione similare, spesso crea confusione, ma clementine e mandarini sono 2 agrumi completamente differenti, anche se hanno alcuni elementi in comune.
La pianta di clementine da vita all’omonimo frutto, che prende il nome dal monaco che per la prima volta si occupò della moltiplicazione delle piante: Clement Rodie. Un albero che può arrivare a un’altezza di 5 metri, con un tronco ricco di rami e una chioma che tende a formare un globo in maniera completamente naturale.
Le foglie del clementine sono lanceolate e di colore verde brillante, i fiori che omaggiano gli occhi e il naso in primavera, sono bianchi e molto piccoli. Il frutto si presenta invece con un colore arancione e degli spicchi che si dividono facilmente dalla buccia. Il clementine è una pianta che non fruttifica sempre allo stesso modo, risentendo molto delle temperature.
I frutti devono essere raccolti solo nel momento in cui hanno raggiunto uno stadio di maturazione ottimale indicata da un colore arancione uniforme. Un processo che in genere prende vita tra novembre e febbraio, quando i frutti vengono raccolti a mano con apposite forbicine. Una volta raccolte le clementine possono essere conservate per circa 30 giorni.
La pianta di bergamotto è la nuova chicca del mondo degli agrumi. Un prodotto completamente nuovo, che solo di recente ha trovato il suo spazio anche se, le sue proprietà meritavano maggiori attenzioni da molto tempo.
In Villa San Giovanni a Gioiosa Jonica in provincia di Reggio Calabria non solo si ha la maggiore piantagione di bergamotto in Italia, ma del mondo intero. La pianta di Bergamotto è anch’essa una pianta sempreverde che può arrivare a un’altezza di 3 o 4 metri. Il tronco si presenta dritto e la corteccia del suo tipico colore grigiastro.
La pianta di Bergamotto raggiunge il suo mese di fioritura a marzo e inizio aprile. I fiori bianchi sbocciano 2 volte all’anno, sia in primavera che in autunno. Un albero che per rimanere in buona salute dovrebbe avere intorno alle sue radici un terreno di medio impasto, in cui sia presente dell’humus che lo renda allo stesso tempo fertile e drenante.
Attenzione anche al pH che deve essere tra il 6,5 e il 7,5. La luce diretta del sole non può mancare, soprattutto nel periodo della fioritura, le temperature perfette non dovrebbero mai superare 10 gradi.
3 le varietà di piante di bergamotto tra cui si può scegliere: femminello, castagnaro, fantastico. 3 tipologie di albero che possono essere coltivate anche in vaso in maniera molto semplice, seguendo solo le indicazioni fornite per tutti gli agrumi, prestando attenzione affinché il vaso sia in terracotta, molto ampia.
Ogni 2 anni si procede al rinvaso, scegliendo un contenitore che sia almeno 10 cm più ampio.
Tra le piante di agrumi sicuramente quella di cedro è la più difficile da trattare. Un albero che ha bisogno veramente di molte attenzioni, ecco perchè forse è poco comune se confrontata con il limone, le arance e i mandarini.
La pianta di cedro viene coltivata da ben 2000 anni e in passato il suo maggior utilizzo è come frutta candita. Solo di recente se ne sono scoperti nuovi utilizzi, che ne sfruttano tutte le caratteristiche. In Italia la collocazione naturale l’ha trovata in Calabria, zona dal clima mite, che le permette di crescere ad una temperatura che rientra in un range tra i 12 e i 35 gradi.
Il terreno perfetto per la pianta di cedro è quello sciolto, che abbia comunque un buon drenaggio, leggermente acido, sabbioso e ricco di humus che fa da concime. Ma un piccolo particolare è importante, liberare continuamente la pianta da erbe infestanti che possono togliere nutrimento ed energia alla pianta.
Altro elemento importante è la potatura considerando che si tratta di una pianta i cui rami crescono in maniera esponenziale, rendendolo più che un albero un grande cespuglio informe. Si devono eliminare i succhioni, tutti quei rami che non fanno frutti e che tendono a togliere energia all’albero.
Uno dei pochi alberi che devono essere potati tutti l’anno. Buona parte dell’utilizzo del cedro lo si deve all’industria dolciaria.
Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: si può coltivare la pianta di cedro in vaso? Sì, con un vaso di terracotta e molte attenzioni.
Conosciuto anche come pitaya è sicuramente uno dei prodotti più particolari che potrai acquistare. Una delle specie americane di cactus che danno vita a un frutto tropicale che nell’ultimo periodo si è fatto spazio nel mercato italiano.
Il frutto del Drago rientra nel VII gruppo fondamentale di alimenti con un apporto di vitamina C che forse non ci si aspetta. Un frutto piuttosto pastoso per via di un quantitativo di acqua piuttosto basso e un alto tasso di zuccheri e fibre naturali, oltre al sodio e al calcio.
Un frutto non particolarmente raccomandato a chi segue una dieta ipocalorica e a chi è affetto da diabete mellito di tipo 2, anche se le piccole quantità sono completamente innocue.
Ma il tratto distintivo del frutto del Drago è la sua forma che ricorda quella del fico d’India, sia per la forma che per le dimensioni. La buccia rossa o viola e la pasta bianca o rossa.
Molti gli studi che sono stati condotti su questo frutto e che hanno analizzato i suoi valori nutrizionali; per un frutto che ha un elevato valore energetico proprio grazie all’alto contenuto di fruttosio. Quello che manca è: colesterolo, lattosio e glutine che lo rende il frutto perfetto anche per chi soffre di intolleranze alimentari.
Chiunque decida di coltivare il frutto del drago, dovrebbe aver ben presente che si tratta di una pianta che allo stesso tempo è molto particolare, delicata, ma anche infestante. Ciò di cui ha bisogno è di un miscuglio di terriccio che le permetta di crescere rigoglioso.
Per il pieno sviluppo occorre avere pazienza 5 anni, ma trascorso tale tempo le fioriture sono circa 6 volte all’anno. Una pianta tropicale che non ha paura del caldo.
Il bergamotto è il principe degli agrumi italiani e in particolare della zona di Reggio Calabria, lungo la Costa dei Gelsomini. Una coltivazione che si circoscrive alla zona dove sembrano essere presenti gli elementi essenziali per la migliore crescita della pianta.
Non è una pianta autonoma, in quanto cresce da un innesto con l’arancio amaro. Si contraddistingue per il suo colore verdognolo che tende leggermente al giallo. Un frutto che si presenta schiacciato ai poli, con un succo che si lascia notare per delle note acidule e leggermente amare.
Ottime le sue proprietà: antibatteriche e antinfiammatorie.
Il bergamotto trova molti impieghi, sia nell’industria alimentare che in quella cosmetica. Era il lontano 1700, quando per le prime volte veniva utilizzato; anche se le origini al momento sono ancora sconosciute.
Legenda vuole che Cristoforo Colombo lo trapiantò nelle Isole Canarie.
Per chi vuole provare la coltivazione in vaso, deve sempre ricordare che il bergamotto ha bisogno di climi miti e terre fertili. L giusta quantità di sole e di acqua permette alla pianta di raggiungere un’altezza anche di 4 metri.
Perchè acquistare il bergamotto? Perchè è un alleato perfetto per rimanere giovani a lungo grazie al benessere che dona ai tessuti e al sistema circolatorio. Alti sono i suoi poteri: antisettici, antibatterici, antimicrobici e antimicotici. Il suo olio essenziale contiene biflavonoidi che lo hanno reso celebre nelle aziende cosmetiche.
Infine il succo di bergamotto contrasta efficacemente il colesterolo cattivo. Come si utilizza? Se ne può bere il succo o integrarlo all’interno di preparazioni dolci e salate.
Il cedro è l’agrume del benessere per antonomasia, peccato che nella maggioranza dei casi lo si abbina quasi in maniera esclusiva all’utilizzo nell’industria dolciaria. Gli olii essenziali del cedro sono un concentrato di benessere.
Il cedro fu portato nel Mediterraneo dagli ebrei che ne avevano compreso il potenziale. Questo agrume in Calabria è riuscito a trovare il suo habitat naturale, esattamente come hanno fatto molti altri anche prima di lui.
Il cedro dovrebbe essere raccolto agli inizi di gennaio, momento in cui raggiunge la sua massima forma. Quando si procede al raccolto, la conservazione dovrebbe avvenire in un luogo fresco e asciutto per non danneggiare l’integrità.
La parte più utilizzata del cedro è la scorza che si presenta spessa, carnosa e ricca di oli essenziali. La polpa non si presenta in grande quantità, ma viene estratta per la preparazione di confetture veramente ottime.
Il cedro è un vero e proprio concentrato di sali minerali e vitamine, soprattutto la C, come tutti gli agrumi. Quindi contrasta l’invecchiamente cellulare, aiuta a digerire, contrasta i germi, disinfetta, stimola e aiuta il corpo ad eliminare le tossine.
Piccolissimo il carico di calorie, ma alto quello di vitamina A che è in grado di aiutare il corpo ad assorbire ferro nella proporzione migliore.
Un utilizzo alternativo del cedro? Se se ne ripone uno tagliato a metà in frigo, servirà per assorbire i cattivi odori.
Le clementine sono gli agrumi di piccole dimensioni che occupano le tavole soprattutto nel periodo invernale, portando con sé il quantitativo di vitamina C che tanto serve per contrastare i malanni di stagione.
Buccia sottile e sapore delicato sono sicuramente i suoi tratti distintivi. Un frutto che nasce da un ibrido, quello tra mandarino e arancio amaro, il cui nome lo si dovrebbe al padre missionario che ne iniziò la coltivazione nel 1892.
Ma nasce in Cina e Giappone nel 1000 a.C., oggi è presente nei mercati di: Marocco, Tunisia, Sud Italia e Spagna. Un frutto che matura tra ottobre e gennaio e viene apprezzato per il suo sapore estremamente dolce.
Un frutto ricco di vitamine, sali minerali, sostanze antiossidanti, che aiutano la pelle a rimanere tesa e giovane. Un vero e proprio elisir di giovinezza, anche grazie ai carotenoidi in esso contenuti.
Se credi che questo ancora non sia sufficiente, non dimenticare che le clementine cooperano alla salute di cuore e vene.
Sembra che 100 g di clementine siano in grado di portare ben il 60% del fabbisogno giornaliero di vitamina C di cui il corpo ha bisogno. Ma oltre a questa esso porta anche: potassio, calcio, fosforo e vitamina A.
Le clementine vengono in genere gustate come frutto da tavola, ma non sono poche le idee che possono soddisfare in cucina. Molti i dolci che possono avere le clementine alla loro base, in alcuni casi si può anche inserire all’interno di insalate in cui sono state utilizzate insalate con foglie amare.
Ma il melone cantalupo cosa c’entra con gli agrumi? Se ci riferiamo alla tipologia di frutto, nulla, ma se ci riferiamo invece, alle produzioni di punta del sud Italia, allora di certo non può mancare.
Il melone Cantalupo prende origine dall’omonimo comune. Quello che lo contraddistingue è sicuramente un sapore dolce, che lo rende il perfetto braccio destro di prodotti salati di eccellenza come il prosciutto.
Un frutto le cui origini sono ancora misteriose. Molto conosciuto in tutta Italia, prende diversi nomi a seconda della regione, anche se il più noto è “melone retato”. Il grande numero di semi presenti al suo interno lo hanno reso simbolo di fecondità.
Sembra che il melone Cantalupo sia arrivato dall’Asia. Un prodotto di qualità talmente alta che nel primo secolo d.C. l’Imperatore Diocleziano con un editto tassò i frutti di dimensioni maggiori. La raccolta avviene tra maggio e ottobre.
Il melone Cantalupo si compone per il 90% di acqua, ma non mancano al suo interno: vitamine, sali minerali, potassio, rame, calcio, zinco, manganese, fosforo, sodio. Nonostante il sapore dolce, la percentuale di zucchero è molto bassa.
La grande presenza di acqua, permette di inserire il melone Cantalupo nell’insieme di frutti diuretici.
Ma cosa contraddistingue l’aspetto del melone Cantalupo? I solchi verticali che ne segnano le fette e la polpa arancione.
Concludiamo questo lungo excursus con un tubero, la patata della Sila , che viene coltivata nelle province di: Cosenza e Catanzaro, in Calabria. Il terreno per permettere alla patata della Sila di crescere dovrebbe essere adeguatamente preparato.
Una patata che ha scelto una terra molto florida per crescere, si è presentata al pubblico con la sua buccia gialla o rossa e la pasta gialla o bianca. Dalla forma ovale, leggermente allungata, può avere calibri differenti.
La sua commercializzazione avviene tra ottobre e maggio.
Le patate della Sila non temono le forti escursioni termiche, cresco in maniera lenta e costante, vengono spesso utilizzate in cucina per preparazioni uniche nel loro genere. Un tubero che viene protetto dalle norme sementiere nazionali, con il terreno che deve essere preparato con un lavoro specifico ed evitando che si possano formare dei ristagni di acqua.
La raccolta avviene da metà agosto fino a fine novembre e dopo ciò possono essere conservate per un tempo massimo di 8 mesi.
Nel 1955 è nato il Centro Silano di Moltiplicazione e Selezione delle Patata da Seme. Già negli anni ‘80 l’area era tra le prime in Italia per ampiezza di impianti di lavorazione.
3 le tipologie di patata della Sila: Ditta, Majestic, Nicola, ognuna con le sue caratteristiche e con i suoi migliori utilizzi.
Come avrai potuto vedere sono veramente molti i frutti della terra che ti vengono offerti. Di ognuno ci siamo divertiti a conoscere le origini e a selezionare quelli che sono i migliori per la tua salute e per accompagnare le tue tavole.
Un quantitativo di agrumi non indifferente, tutti ricchi di vitamina C, che aiuta il sistema immunitario, che permette di contrastare i malanni di stagione. Ma hai scoperto con noi che gli agrumi sono molto di più, sono un elisir di eterna giovinezza, quello che veramente è in grado di rendere i tessuti estremamente elastici.
Se fino ad oggi non avevi riposto attenzione in questi alimenti, oggi sai che molti di loro li puoi avere a casa tua, per goderne fino in fondo. Poche e semplici sono le regole che dovrai seguire per veder crescere il tuo piccolo giardino pieno di benessere e di profumi.
Allora cosa aspetti a scegliere quello che fa per te? Prova con noi solo i migliori prodotti di sempre.