Si parla di arance e viene subito in mente il grande quantitativo di vitamina C che è contenuto all’interno di questi frutti, oltre che ad altre innumerevoli proprietà benefiche. Degli agrumi dal gusto inconfondibile e in grado di cooperare al benessere del corpo. Si possono utilizzare come frutti da tavola, per alcune preparazioni golose, per succose spremute e alcune volte anche per rimedi home made. Ma di arance non ne esiste una sola tipologia.
Tra le più singolari sicuramente l’arancia amara che per il sapore sgradevole non viene consumata al naturale, ma non per questo non ha trovato la sua destinazione, che a differenza di quello che si pensa, trova spazio anche in cucina. La conoscenza di questa tipologia di agrume la si deve agli Arabi che hanno fatto in modo che esso si diffondesse nel territorio siciliano circa 1000 anni fa.
Una pianta robusta che viene utilizzata dai coltivatori per gli innesti, mentre vasto è l’impiego sia nell’industria alimentare che in quella farmaceutica, per via delle sue proprietà.
Arancia amara: le caratteristiche
L’arancia amara non viene mai proposta per il consumo a tavola, né tanto meno per la preparazione delle spremute. In genere se ne estraggono gli oli essenziali, attraverso l’utilizzo di metodi industriali, destinati alla produzione di profumi, ma che comunque possono rivendicare una serie di proprietà medicinali.
Questa particolare tipologia di agrume la si riconosce in maniera molto semplice. Essa a differenza delle altre tipologia presenta delle spine anche piuttosto pronunciate. Le foglie si notano per il loro colore scuro, mentre i fiori inebriano con la loro profumazione intensa, molto diversa da quelle dei fiori delle varietà dolci. La buccia è più colorata e anche più ruvida.
Nel campo alimentare l’arancia amara viene utilizzata per la produzione di marmellate e di canditi. La buccia viene spesso utilizzata per la preparazione di bevande alcoliche come il Curaçao ovvero amari a base di arancia rossa.
Ma anche in campo farmaceutico il frutto è molto utilizzato, grazie alle proprietà digestive dei suoi oli essenziali.
Arancia amara proprietà e qualche controindicazione
Le arance amare sono costituite da una molecola conosciuta come sinefrina, simile all’adrenalina e in grado di aumentare:
- battito cardiaco;
- respiro;
- metabolismo.
La sinefrina è in grado di stimolare la termogenesi quindi l’aumento del calore umano e di riflesso il consumo calorico. In altre parole si tratta di un frutto con qualità dimagranti, in grado di contrastare il senso di fame. Non è certo un caso se i suoi estratti vengono utilizzati all’interno di prodotti snellenti e anticellulite.
Largo è l’utilizzo nella produzione di farmaci che curano le sindromi depressive, l’insonnia. E nella cosmesi? In tale ambito l’applicazione è nella cura sia dell’acne che della forfora, oltre che per la prevenzione delle prime rughe tanto odiate dalle donne.
Nonostante il gran numero di proprietà e di benefici dell’arancia amara, ci sono dei casi in cui essa non può essere utilizzata. Se ne sconsiglia l’assunzione a:
- soggetti a rischio cardiovascolare;
- bambini al di sotto dei 12 anni di età;
- donne in gravidanza o allattamento.
In tali soggetti la sinefrina può essere causa di tachicardia, iperagitazione, aritmie e problemi cardiaci di altro genere.
Utilizzo in cucina
In cucina si possono utilizzare foglie e fiori per poter preparare delle tisane con proprietà sedative e calmanti in grado di contrastare il nervosismo, l’insonnia e l’irritabilità. Si procede bollendo delle scorze lavate e aggiungendo poi del miele a proprio piacimento.
In alternativa si può utilizzare il frutto per la preparazione di gustose marmellate. Gli ingredienti che occorrono sono: 1,8 di arance amare non trattate, 2 l di acqua, succo di 2 limoni, 2 kg di zucchero di canna.
Anche in questo caso le arance dovranno essere ben lavate, per poi spremere il succo in un contenitore. La scorza viene invece tagliata a listarelle molto sottili. La parte bianca della buccia contiene pectina una sostanza che aiuterà nella gelificazione della marmellata. Aggiungere il succo e l’acqua per poi lasciar riposare tutta la notte.
Mettere sul fuoco e far cuocere per un’ora e mezza ovvero fino a quando le scorze saranno morbide. Aggiungere quindi il succo di limone, lo zucchero e lascia cuocere 40 minuti, mescolando di tanto in tanto. Riporre la marmellata all’interno di barattoli.