Descrizione
Le clementine nascono da un ibrido ottenuto fra Citrus reticulata e C. sinensis o C. aurantium, trovato per puro caso nel 1898 nell’orto dell’orfanotrofio di Misserghin a Orano in Algeria.
Come è fatta la pianta di clementine
Il clementine è un albero che può arrivare fino a un’altezza massima di 5 metri, con un tronco ramificato e una chioma che tende a formare un globo in maniera completamente naturale.
Le foglie di quest’albero si presentano lanceolate, di colore verde scuro e con una forma allargata. I fiori, che sbocciano in primavera, sono candidi e di dimensioni ridotte. In genere possono crescere o in gruppi o in maniera isolata.
Il frutto si compone di una buccia di colore arancione, come le arance, l’albero è bianco e sottile, mentre la polpa si presenta in spicchi separati. Ogni spicchio all’interno si presenta di vescicole ricche di succo e alcune volte semi.
La fruttificazione della pianta di clementine non è costante, per via degli sbalzi di temperatura. Spesso per la sopravvivenza delle piante si ha bisogno di aiuto nell’impollinazione.
Le migliori tipologie di clementine sono: il Comune, il Monreal e il Tardivo.
Raccolta e conservazione dei frutti
La raccolta deve essere effettuata solo nel momento in cui i frutti hanno raggiunto il giusto stadio di maturazione. Questo vuol dire che ogni frutto assume un colore arancione uniforme, simile a quello delle arance Tarocco.
Il processo avviene tra novembre e febbraio. La raccolta è svolta sia da terra che utilizzando scale da frutto. Il tutto è possibile utilizzando apposite forbici che permettono di non privare le clementine della rosetta.
Se si desidera conservare questi frutti in casa, è importante riporli in ambienti freschi e asciutti, al riparo da fonti di luce. Le clementine possono essere conservate per un massimo di 30 giorni.
Pianta di clementine e portainnesti
Alcune delle piante di clementine sono chiamate portainnesti, quello più utilizzato è l’Alemow, il quale è in grado di adattarsi a tutti i terreni. Non ama il gelo come i limoni e se incontra le sue condizioni ottimali è in grado di offrire una produzione di frutti molto abbondante.
La pianta di clementine ha bisogno di un clima mite con una temperatura che non scende al di sotto dei 5 gradi. Il terreno in cui vorrebbe affondare le radici è argilloso-calcareo, profondo e in una posizione ben soleggiata.
L’irrigazione deve essere fatta in maniera sufficiente, altrimenti a risentirne è la crescita dei frutti. Tra l’autunno e l’inverno bisogna ricordare di concimare le piante, con un concime ternario NPK.
A primavera si procede alla potatura, che deve avvenire poco prima della fioritura; in misura ridotta nelle piante giovani. Durante la procedura è importante che i germogli vengano distanziati per la migliore crescita.
La coltivazione della pianta di clementine è molto comune in alcune regioni italiane, come: Calabria, Puglia, Sicilia, Campania, Basilicata e Lazio. Nel resto della penisola al massimo è possibile la coltivazione in vaso che deve essere di grandi dimensioni.
Malattie e parassiti
La pianta di clementine può essere danneggiata da malattie di origine fungina tra cui: mal secco, la gommosi del colletto, il marciume del colletto e delle radici, l’allupatura del frutto.
Ci sono poi attacchi che possono essere sferrati alla pianta da parassiti animali, come il tripide degli agrumi, la mosca fioccosa, la cocciniglia cotonosa-solcata, il cotonello, la cocciniglia mezzo grano di pepe e altri tipi di cocciniglie. Inoltre la tignola della zagara e la celidonia della zagara, infine i molto più comuni ragnetti rossi.
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